lunedì 25 marzo 2013

Abbiamo anche un maestro

25 marzo 2013
 in occasione del suo 65.mo compleanno
rendiamo

onore al maestro del coro

Luigi De Marchi




Già il cognome con quel De d'origine nobiliare ci obbliga a portargli rispetto e onore ( "Noblesse oblige" direbbero i transalpini). Ma poi glieli dobbiamo anche e soprattutto perché dal lontano 11 maggio 1980 con indefessa costanza conduce questo manipolo di ugole più o meno indirizzate verso quelle concordanze che dovrebbero dar luogo a un canto corale.

Lui non è figlio d'arte, anzi sì (suo padre gliele suonava ... con la chitarra) ma ha dovuto fare molta gavetta. Infatti, ha iniziato la sua carriera professionale fra libri contabili e qualche bottiglia di quello buono. E probabilmente il buon vino l'ha portato in Vallese (patria di tanti gustosi vitigni) a iscriversi al Conservatorio di Sion dove si è diplomato in pedagogia musicale in canto e clarinetto.

Ma si sa, il buon vino richiede anche un buon pan, e forse dopo un buon bicchiere pensa al flauto di pan e così il caro Luigi prende il treno e va a Zurigo a diplomarsi anche  in flauto dolce soprano e in flauto dolce contralto (qui emerge una certa predilezione per le sezioni femminili).

Ma per Luigi non è sufficiente imparare l'arte e ... metterla da parte. No. Lui desidera far partecipi gli altri del suo amore per la musica e allora inizia una lunga e appassionante carriera di forgiatore di cervellini nell'arte dei suoni: professionalmente quale maestro di musica per le scuole elementari e nel tempo libero (soprattutto quello degli altri) prima con la Corale San Martino di Sessa e poi con i suoi Cantori di Pregassona.

Però, forse a furia di "battere su certe testoline", inizia a battere anche sulle tastiere e così si ritrova anche organista autodidatta (specialmente nelle chiese di San Martino a Sessa e di Santa Maria a Pazzalino).

Come si vede, per lui la vita è musica e la musica è la sua vita al punto che spesso si scorda (nel senso di dimenticare) anche di dormire e qui cominciano i problemi per i suoi cantori. Infatti, di notte una la fa e cento le studia e quasi ogni giovedì ha qualche novità da presentare a quella banda di amanti del bel canto (e non solo ...!).

Infatti, quando la città dorme, lui ... è sveglio. E allora via a cercare brani, ad arrangiare e armonizzare, a comporre, a leggere testi che parlano di canto e di musica, ad ascoltare pezzi di ogni genere, a ... boh lo sa solo lui (o forse anche San Nicolao!) come fa ad ammazzare la notte.

Le notti devono comunque essere molto ispiratrici e ne sono testimonianza le numerose opere vocali (canti d'ispirazione popolare) e strumentali (specialmente per organo). Qui dobbiamo accennare ai due libri con 50 delle sue numerose composizioni, editi in occasione dei festeggiamenti per i 20 rispettivamente 30 anni di esistenza del coro.




fine 1.a parte (continuerà ... forse)


     

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